Le Città di Maria

Cenacoli di Preghiera

Atti 1,14

Tutti questi erano assidui e concordi nella preghiera, insieme con alcune donne e con Maria, la madre di Gesù e con i fratelli di lui

A imitazione del Cenacolo di Pentecoste il gruppo PietroPaolo Trinità desidera formare Le Città di Maria su Mappatura Nazionale. Ci sarà un Referente di zona che dovrà avere le seguenti caratteristiche:

  • Essere Consacrati e/o Consacrandi a Maria Santissima
  • Mettere a disposizione la propria casa per gli incontri di preghiera
  • Invitare parenti, fratelli, amici, vicini a pregare con voi

TUTTI SONO INVITATI A FARNE PARTE

Il Cenacolo sarà diviso in due parti in clima di contemplazione e preghiera

  • Prima parte dedicata alla Santissima Vergine Maria, Sequenza liturgica allo Spirito Santo, Santo Rosario meditato
  • Seconda parte lettura di un brano della Bibbia, Preghiera di Intercessione, Atto di affidamento alla Vergine
  • Preghiera a San Michele Arcangelo
  • Inno finale alla Santa Vergine

Informare il Parroco del proprio Cenacolo

Massimo 12 persone per cenacolo

COS’È IL CROCIFISSO DEL PERDONO
Possiamo definire il Crocifisso del Perdono come una “spina nel fianco di Satana”, proprio come la Medaglia Miracolosa, la Croce-Medaglia di San Benedetto o il Motto di Sant’Antonio, giacché si tratta di un antico sacramentale cattolico approvato da papa San Pio X nel 1905 e arricchito di numerose indulgenze.
Ma cos’è un sacramentale? Al n°1667 del Catechismo della Chiesa cattolica a questo riguardo leggiamo:
La santa Madre Chiesa ha istituito i sacramentali. Questi sono segni sacri per mezzo dei quali, con una certa imitazione dei sacramenti, sono significati e, per impetrazione della Chiesa, vengono ottenuti effetti soprattutto spirituali. Per mezzo di essi gli uomini vengono disposti a ricevere l’effetto principale dei sacramenti e vengono santificate le varie circostanze della vita.
ANTEFATTO STORICO
Il Crocifisso del Perdono venne presentato al Congresso Mariano di Roma nel 1904, con il supporto di S.E. Cardinal Coullié, Arcivescovo di Lione. E fu grazie al discorso fattogli da Fr. Léman che questo Crocifisso ottene l’approvazione generale. Il progetto di costituire un’unione attorno a questo Crocifisso venne presentata a Sua Santità dall’Eminentissimo Card. Vivès, presidente del Congresso.
IL CROCIFISSO DEL PERDONO È UN CROCIFISSO CATTOLICO
Il Crocifisso del perdono è un Crocifisso assolutamente cattolico e ciò lo si può evincere da una semplice analisi dello stesso. Vediamolo nel dettaglio.
⇒ Nella parte frontale di questo Crocifisso, proprio sopra il capo di Gesù, troviamo l’attestazione della sua regalità, il cosiddetto Titulus Crucis. “Apparizione di Gesù, Sacro Cuore, a Santa Margherita Maria Alacoque | MANENTE Rosari (Roma)”
Quest’iscrizione – IESUS NAZARENUS REX IUDÆORUM – rifacendosi a quella conservata nella Basilica della Santa Croce in Gerusalemme a Roma, recuperata secondo la tradizione da Sant’Elena sul Golgota, vuole essere una testimonianza della regalità del Cristo. Infatti, nonostante la Reliquia della Santa Croce non sia completa, due parole continuano a risplendere, rispettate persino dal trascorrere del tempo: “Nazarenus Re”, “Il Re Nazareno”. Una chiara profezia incisa sul legno a ribadire il fatto che dinanzi alla regalità del Cristo tutte le altre scompaiono.
⇒ Sulla faccia posteriore di questo splendido Crocifisso – posta al centro – troviamo l’immagine splendente del Sacro Cuore di Gesù, circondata da due iscrizioni che richiamano l’infinita misericordia del Salvatore nei confronti dei peccatori.
La prima di queste iscrizioni è una preghiera di perdono esclamata da Cristo durante l’agonia sul Calvario: “Padre, perdona loro” (Lc 23,34). Gesù nel proferire questa frase chiede al Padre di perdonare i suoi stessi crocifissori, e non a caso questo Crocifisso viene denominato il “Crocifisso del Perdono”.
La seconda iscrizione, invece, è una preghiera d’amore esclamata da Gesù contro l’ingratitudine degli uomini, così come si evince dalle visioni di Santa Margherita Maria Alacoque (Verosvres, 22 luglio 1647 – Paray-le-Monial, 17 ottobre 1690). Il 15 giugno del 1675, infatti, durante l’ottava della festa del Corpus Domini, mentre Suor Margherita era assorta in preghiera davanti al Santissimo Sacramento, Gesù le apparve mostrandole il suo Cuore e dicendole: “Ecco quel Cuore che ha tanto amato gli uomini e in contraccambio non riceve che ingratitudini, disprezzo, sacrilegi in questo Sacramento di amore”. Dopo ciò Gesù chiese alla Suora l’istituzione di una festa particolare il venerdì dopo l’ottava del Corpus Domini, per onorare il suo Cuore, e chiese – altresì – la comunione riparatrice per le colpe contro l’Eucaristia promettendo che “… il mio Cuore si dilaterà per effondere con abbondanza le ricchezze del suo divino amore su coloro che gli renderanno questo onore e procureranno che gli sia reso da altri”.
Da quelle apparizioni a Santa Margherita – poi – la devozione al Sacro Cuore di Gesù si è diffusa in tutto il mondo cattolico, soprattutto attraverso la pia pratica dei Primi nove venerdì del mese, e ancora oggi nel santuario di Paray-le-Monial in Francia – la cosiddetta città del Sacro Cuore – è possibile leggere e meditare le parole di Gesù: “Ecco quel Cuore che ha tanto amato gli uomini“.

Continuando la descrizione del Crocifisso del Perdono vediamo che sempre nella parte posteriore, ma in basso, è riportata una lettera “M” alla quale si sovrappone una lettera “A“. Si tratta del monogramma mariano più diffuso e conosciuto nell’ambito dell’arte sacra, infatti lo ritroviamo spesso sui paramenti dei sacerdoti – finemente ricamato sulle loro stole o sulle casule… -, come pure nei quadri della Vergine Maria o negli Ex Voto – “per grazia ricevuta” – lasciati dai fedeli nei santuari. Esso ha una duplice valenza: da un lato le due lettere rappresentano l’espressione latina “Auspice Maria“, che tradotta letteralmente significa “sotto la protezione di Maria”, e dall’altro sono un richiamo implicito al saluto che l’arcangelo Gabriele rivolse alla Madonna quando le annunciò che sarebbe diventata la Madre del Salvatore: “Ave Maria”.
La ricca simbologia contenuta all’interno di questo meraviglioso Crocifisso, tuttavia, non si esaurisce qui, giacché il monogramma mariano (A+M) è a sua volta sormontato da una stella, a rappresentare “Maria stella del mattino”, uno degli attributi con i quali ci rivolgiamo alla Madonna nell’ambito delle litanie lauretane del Rosario.
Maria come “stella del mattino” col suo fulgore ci preannuncia che la luce del giorno è vicina, che le tenebre si stanno diradando, che la notte volge al termine. Maria ai piedi della Croce con la sua presenza materna ci sprona a non perdere la speranza, a guardare a Lei con fiducia e per mezzo di Lei al figlio suo, Gesù.
Una bellissima preghiera di San Bernardo, paragonando la nostra vita alla traversata di un mare in tempesta, ci indica Maria come “stella del mattino”: se non fosse per questa luce e per questo sostegno, il naufragio sarebbe sicuro. Le parole di San Bernardo su Maria stella del mattino hanno toccato il cuore di molti:
“Tu che nell’instabilità continua della vita presente t’accorgi di essere sballottato tra le tempeste senza punto sicuro dove appoggiarti, tieni ben fisso lo sguardo al fulgore di questa stella, se non vuoi essere travolto dalla bufera. Se insorgono i venti delle tentazioni e se vai a sbattere contro gli scogli delle tribolazioni, guarda la stella, invoca Maria!”.
LE INDULGENZE LEGATE AL CROCIFISSO DEL PERDONO
Chiarite le circostanze di cui sopra, vediamo ora quali sono le indulgenze legale al pio uso del Crocifisso del Perdono, ma prima di fare ciò bisogna ribadire un concetto:
per lucrare le indulgenze mediante il pio uso di un oggetto di pietà (crocifisso, croce, corona, medaglia…) è necessario – come specificato nella Norma 15 dello stesso Manuale delle Indulgenze – che lo stesso oggetto di pietà sia convenientemente benedetto: per questo vi invitiamo a far benedire sempre tutti i vostri oggetti di pietà.
Ecco di seguito le indulgenze legate al Crocifisso del Perdono:
– chiunque porti sulla propria persona il Crocifisso del Perdono, può ottenere un’indulgenza;
– qualora si baci il Crocifisso con devozione, si ottiene un’indulgenza;
– chiunque reciti una di queste invocazioni innanzi a questo Crocifisso può ottenere un’indulgenza ogni volta:
> Padre nostro, che sei nei Cieli, rimetti a noi i nostri debiti così come noi li rimettiamo ai nostri debitori;
> Supplico la Beata Vergine Maria di pregare il Signore Dio nostro per me;
– coloro che, abitualmente devoti a questo Crocifisso, adempiano alle condizioni necessarie della Confessione e della Comunione Eucaristica, possono ottenere un’Indulgenza Plenaria nelle seguenti feste: la Festa delle Cinque Piaghe di Cristo, dell’Esaltazione della Santa Croce, del Ritrovamento della Santa Croce, dell’Immacolata Concezione e dei Sette Dolori della Beata Vergine Maria;
– chiunque al momento della morte, fortificato dai Sacramenti della Chiesa, o con cuore contrito, nella supposizione dell’impossibilità di riceverli, bacerà questo Crocifisso e chiederà perdono a Dio dei propri peccati, e perdonerà il suo prossimo, guadagnerà un’Indulgenza Plenaria.
Decreto Pontificio del Giugno 1905 al M.M. L’Abate Léman
Prefettura della Sacra Congregazione delle Indulgenze
Ai fedeli, che divotamente baciano questo Crocifisso e ne ottengono le preziose indulgenze, raccomandiamo di tenere a mente le seguenti intenzioni: testimoniare l’amore per nostro Signore e per la Beata Vergine, gratitudine nei confronti del Santo Padre il Papa, pregare per la remissione dei propri peccati, per la liberazione delle Anime del Purgatorio, per il il ritorno delle Nazioni alla Fede, per il perdono tra i Cristiani e la riconciliazione tra i membri della Chiesa cattolica.
In un altro decreto, del 14 Novembre 1905, sua Santità Papa San Pio X ha dichiarato che le indulgenze legate al Crocifisso del Perdono possono essere applicate alle Anime Purganti.
Il Crocefisso del Perdono farà il giro di tutti i Cenacoli d’Italia.

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